domenica 15 settembre 2019

Riflessioni sul Cammino della Gran Madre 2019



Si è concluso martedì 10 settembre 2019 con la Santa Messa delle 16.30 nella Basilica antica di Oropa, la quarta edizione del Cammino della Gran Madre, il pellegrinaggio mariano di 9 tappe organizzato dal Capitolo Piemontese della Confraternita di San Jacopo di Compostella che, attraversando il Biellese orientale e parte di quello occidentale, permette di visitare tutti i luoghi in cui una Madonna Nera è venerata.



13 pellegrini giunti da diverse province italiane (Udine, Venezia, Bologna, Varese, Aosta, Vercelli, e alcuni biellesi) si sono ritrovati la sera del primo settembre al Santuario della Brughiera per mettersi poi in marcia il giorno successivo lungo questo splendido itinerario mariano.

E’ stato possibile, grazie alla generosità e disponibilità dei vari volontari, di accedere all’interno di molti edifici sacri per ammirarne la straordinaria bellezza e far conoscere la loro e, quindi, la nostra storia a chi veniva da lontano ma anche a chi, pur abitando in queste zone, non ne conosce a volte nemmeno l’esistenza.

Durante il cammino i pellegrini hanno avuto modo inoltre di ammirare la bellezza selvaggia e incontaminata delle nostre valli, apprezzare la disponibilità e la generosità della nostra gente e scoprire quanti tesori, e quante perle, sono nascoste in questo angolo di Piemonte.

Quest’anno poi abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza del territorio  facendo tre visite per  noi inedite. 

La prima a Guardabosone, dove Cesare, che negli anni scorsi ci aveva fatto ammirare tutte le bellezze delle chiese e dei musei che il piccolo paesino possiede, ci ha incantato e stupito regalandoci un momento particolare, aprendoci  la chiesa detta dei “Torni”, posta sul punto più alto del paese e dedicata a San Rocco, dove si può ammirare, tra l’altro, la splendida Madonna Assunta di Giovanni d’Enrico (fratello del più famoso Antonio, detto Tanzio da Varallo) e poi con la visita a due splendide cantine, così rimaste fin dal tempo del medioevo, dove sono custodite una raccolta di bielline (manufatti tipici in terracotta) e gli oggetti e gli attrezzi agricoli che servivano per vinificare.

La seconda visita inedita è stata a Lozzolo: Sandro ci ha guidati alla scoperta del castello del XIII secolo e ci ha aperto le porte e gli occhi su di un edificio così vicino a noi che quasi non lo vediamo. 

E poi, grazie alla disponibilità di Nicolò Sella e alla professionalità della professoressa Lelia Zangrossi, abbiamo potuto visitare l' "Opera Pia Sella" alla Sella di Mosso e meravigliarci ancora una volta di quanta ricchezza storica possiede questa nostra amata Terra Biellese.




Quindi pellegrinaggio sì, devozione certo, ma con gli occhi bene aperti su tutte le realtà del nostro territorio.

Un doveroso grazie a tutte le ospitalità che lungo il cammino ci accolgono come gruppo ma che offrono lo stesso servizio anche ai pellegrini che autonomamente affrontano il cammino che, di anno in anno, stanno diventando sempre più numerosi.


Nel gruppo di quest’anno c’era con noi Emanuele, un ragazzo di oltre ottanta anni con lo spirito ed un senso di adattamento invidiabile di fronte a qualsiasi evenienza, con il passo lento e costante di chi sa andare lontano, sfatando, anzi, distruggendo la tesi che vuole che questo cammino non sia adatto a tutti.

Concludo dicendo che in un pellegrinaggio, specie se di gruppo, è necessario, anzi indispensabile un po’ di sacrificio, magari per offrirlo come qualcosa di sé a chi si va a chiedere qualcosa e presentarlo così insieme a  quella preghiera silenziosa fatta di passi, con i piedi, a volte doloranti.


Ora il nostro sguardo è già rivolto al prossimo anno, al prossimo cammino a cui già stiamo lavorando. Il nostro impegno sarà lasciare la porta aperta a chi vorrà camminare con noi verso la quinta centenaria incoronazione della nostra Madonna Nera per riconoscerci al termine del Cammino della Gran Madre, come tutti “Figli di una Regina”.

Tonino Crestani