mercoledì 19 agosto 2020

Anche Fabiano sul Cammino della Gran Madre


In questi mesi, diversi pellegrini hanno calzato gli scarponi e messo in spalla lo zaino per percorrere i sentieri del Cammino della Gran Madre ed ho avuto l'opportunità di conoscerne alcuni. 

Ho notato, e la cosa mi ha fatto molto piacere, che ognuno di loro ha avuto il proprio modo, il proprio approccio nell'affrontare, non solo in termini di emergenza sanitaria ma anche dal punto di vista economico, questo particolare pellegrinaggio mariano.

C'è chi lo ha fatto dedicandoci solo il fine settimana o singole tappe giornaliere e chi si è creato una sorta di campo base nella zona centrale del cammino e poi, con l'aiuto di un amico, ha potuto tutte le sere, a temine tappa, rientrare al campo. 

A mio avviso, per esperienze personali, il modo più bello, senza ombra di dubbio, rimane quello di viverlo in piena libertà, immersi nel verde, nella natura per fortuna ancora incontaminata, magari in solitudine nella propria tenda... e fortunatamente non sono l'unico a pensarla così! Anzi. 

Sui sentieri che conducono ad Oropa è passato Fabiano che, detto tra noi, ha compiuto una bella impresa in quanto ha percorso il CGM in soli quattro giorni e mezzo! Fabiano è un pellegrino di lunga data e lungo chilometraggio: nel corso degli anni ha percorso le più importanti rotte di pellegrinaggio d'Italia e d'Europa e con grande piacere riporto di seguito il suo pensiero sul Cammino della Gran Madre. Per questo motivo lo ringrazio calorosamente. 

Grazie Fabiano.    



"Caro Tonino,

mi chiedevi le mie impressioni sul Cammino della Gran Madre che ho appena compiuto. Lo faccio adesso prima che la mia labile memoria le cancelli.

Erano alcuni anni che sapevo di questo percorso di devozione nel Biellese, ma solo quest'estate ho deciso che era il momento di farlo, in coincidenza con il 5° centenario dell'incoronazione della Madonna di Oropa, avvenuta il 16 agosto 1620.
Per mia fortuna ero allenato a camminare, perché avevo fatto in precedenza altri cammini. 
Sapevo dalla guida che alcune tappe erano impegnative per i continui saliscendi, e così è stato; il tutto, però, è stato compensato dalla bellezza del percorso nel territorio biellese che non conoscevo. Devo subito dire che tutto l'itinerario è ben segnalato, anche se bisogna fare sempre attenzione perché, talvolta, ci sono deviazioni inaspettate; la guida è, tuttavia, uno strumento utile e necessario, non solo per le informazioni storiche e artistiche, ma anche per la descrizione del tragitto da fare, soprattutto quando si attraversano i paesi.
Avevo deciso lungo questo cammino di dormire in tenda, come avevo fatto, questa estate, nei miei cammini precedenti; questo a causa sia dell'incertezza sulle ospitalità per la pandemia che tuttora ci affligge, ma anche per un maggior senso di libertà.





Ero incuriosito dalla particolare devozione per la Madonna di Oropa, così diffusa in questa zona, e dal perché esiste un culto che rimane misterioso per una Madonna nera, culto che, d'altronde, è diffuso anche in altre zone d'Europa.
La guida consiglia di finire la prima tappa all'Alpe di Noveis, dove è stata riaperta la locanda che presto potrà ospitare i pellegrini anche per la notte. Io ho proseguito scendendo fino al Santuario della Brugarola, nei cui pressi ho dormito in perfetta tranquillità. Questa è una caratteristica che si è ripetuta più volte: ho quasi sempre dormito nella vicinanze di santuari o di chiese isolate. Purtroppo pochi dei numerosi luoghi sacri incontrati lungo il percorso erano aperti, anche in questi giorni intorno a ferragosto; in alcune occasioni ho solo potuto sbirciare l'interno tra le inferiate delle finestre.
Alcune luoghi mi hanno colpito, soprattutto per la loro stranezza, come dopo Azoglio la cappella a due piani detta "della Bertogna" (3° tappa), oppure la cappella posta a destra, se non sbaglio, prima di Cossila e dedicata a San Giovanni Battista: sull'altare è visibile un busto dipinto del santo decollato (7° tappa). La 4° tappa, da Sostegno a Gattinara, è la più dura, se fatta d'estate, anche per la mancanza di acqua lungo il percorso. A Gattinara è possibile ammirare la statua della Madonna Nera di Rado, conservata presso la chiesa di San Pietro. Io ho avuto la fortuna di essere ospitato da un amico pellegrino che abita nelle vicinanze. La tappa finale, dal Santuario di Graglia a quello di Oropa è stata, a mio parere, la più bella, quasi tutta immersa nella natura. Forse era il desiderio di arrivare alla meta che me l'ha fatta gradire particolarmente!

Fabiano

Grazie, Tonino, per tutto il lavoro svolto e per la tua amabile accoglienza". 

Fabiano Zambelli.


A conclusione del post di oggi, voglio ricordare ai pellegrini di ritorno dal Cammino della Gran Madre che al fine di apportare le opportune quanto rapide migliorie alla segnaletica, al percorso e all'ospitalità, è importante ricevere costantemente informazioni circa le eventuali difficoltà incontrate. Per questo motivo resto sempre a disposizione anche per coloro che in questo momento stanno percorrendo il cammino. Ricordo, inoltre, che lungo il CGM ci sono varie tipologie di accoglienza, tutte aperte: il pellegrino ha quindi libertà di scelta.


"Il cammino c'è... 
aspetta solo di essere vissuto, come e quando si vuole"

Tonino