mercoledì 24 aprile 2019

E tu sei pronto?.....


Il pellegrino
è colui che cerca 
accettando l'incalcolabile rischio di trovare veramente. 

Perchè trovare 
significa non essere più quello che eri prima,
è cambiare,
morire per rinascere.

Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry


Ph. Antonio Crestani 

Ottava tappa... verso Cossila San Giovanni

Essere pellegrini 
è mettersi in strada e partire, 
abbandonare il proprio universo familiare per trovare la felicità,
o quanto meno questo è quel che si spera con tutto il proprio essere.

Essere pellegrini
equivale a segnare una pausa nel ritmo folle dei giorni,
in quello della noia e della solitudine,
e anche quello delle preoccupazioni e dei deserti interiori,
in attesa di una risposta dal cielo 
e nella convinzione che essa può giungere,
o per lo meno conservandone tenacemente la speranza.

E' esporsi alla novità, alla sorpresa, 
alla differenza, all'incontro.

Essere pellegrini 
è rompere con le preoccupazioni, 
quelle buone e le altre,
e a poco a poco, anche con le angosce,
che a volte pesano.
E' fare una sosta,
concedersi una tregua nei ritmi implacabili. 

Il viaggio del pellegrino 
è una specie di allenamento 
che permetterà in seguito di riprendere 
in modo diverso la tessitura dei lavori 
e dei giorni intrapresi da ... sempre, in realtà! 

Perchè il pellegrinaggio 
è sempre uno sconvolgimento, 
un'occasione per uscire dall'assetto costituito.

Jeaques Nieuviarts


mercoledì 10 aprile 2019

Aggiornamenti sul Cammino


Ecco gli aggiornamenti sul tracciato del Cammino della Gran Madre

Tappa 4   

Il devastante incendio che ha interessato la bassa Valsesia e la Valsessera dal 25 marzo al 2 aprile, ha distrutto oltre 2200 ettari di bosco.



Il fuoco non ha risparmiato una parte del percorso della quarta tappa del nostro Cammino che da Sostegno va a Gattinara.

Una tappa molto bella che permette di camminare per oltre 13 km immersi nella natura, isolati dal resto del mondo.
                                                             
Nei giorni scorsi ho percorso la tappa per ripristinare la segnaletica rovinata dal fuoco e per constatare personalmente la percorribilità.

La parte interessata dall’incendio va da Sostegno alla Sella della Gallina (8 Km circa) ma non presenta nessun problema di viabilità: fino al bivio per cima Frascheia si cammina tranquillamente su tagliafuoco, anche se lo scenario purtroppo, è quello che non si vorrebbe vedere. Sulla cima della Frascheia c’era una casetta in legno, andata completamente distrutta dalle fiamme. Il sentiero che scende è transitabile, facendo la opportuna attenzione ai tratti ripidi e dove è possibile incontrare rami e piante che cadendo occupano il sentiero.

Poco dopo la Sella della Gallina, tutto è come prima.


Ricordo che, per chi non se la sentisse di affrontare questo itinerario, è possibile percorrere la via alternativa che da Sostegno, passando da Casa del Bosco, raggiunge Orbello e da qui Lozzolo e Gattinara  senza nessun problema (come descritto nella guida).
Propongo di seguito una piccola galleria fotografica del furioso incendio.

Un Canadair in azione per salvare il santuario di Sant’Emiliano a Sostegno


 Il santuario circondato dalle fiamme

L'impressionante rogo dei nostri boschi
               
  La casetta della cima Frascheia (prima)


  
Questo è quanto rimasto... nulla !

Salendo da Sostegno verso la bocchetta delle Ovasine
I pannelli segnaletici parzialmente bruciati 

Questa icona ha resistito al fuoco! 

LA NATURA SAPRA’ RISORGERE DALLE PROPRIE CENERI



Tappa 2

Nella seconda tappa, dall’Alpe Noveis a Postua, poco prima del santuario della Brugarola, ho risistemato il sentiero sul tratto franoso di un avvallamento di cui avevamo già detto lo scorso 8 gennaio.




Tappa 5

Come già segnalato lo scorso 8 gennaio, la passerella sul rio Bisingana che permetteva di accedere direttamente alla ex comunità di don Luigi Longhi è stato chiusa per motivi di sicurezza dopo il crollo del ponte di Genova. Per accedere quindi all’area della comunità e riprendere il sentiero, bisogna proseguire lungo la strada (a destra), superare il bar “Bel Giardino” e dopo circa 100 metri svoltare a sinistra lasciando la strada principale. 

Proseguendo lungo la stradina, si attraversa la “Via della Croce” e si giunge alla chiesetta affrescata e da qui si riprende il cammino sulla via originaria.

In loco è stata applicata la segnaletica per il percorso alternativo descritto.




Tappa 9

Dopo essere saliti al Santuario di San Grato, per evitare di tornare sui propri passi e quindi ridiscendere fino al bivio sulla strada, visto che la proprietà privata che dà accesso alla stessa non lascia passare, ora è possibile, giunti in prossimità del santuario, al termine della salita asfaltata, di percorrere un sentierino che si imbocca sulla sinistra che scende nel bosco. Lo si segue fino sul fondo della valletta e poi si gira a destra risalendo il pendio aiutati da una scalinata con alzate in legno fino a giungere alla strada asfaltata in prossimità del bivio dove bisogna svoltare a destra e riprendere il percorso originario. (Segnaletica sul posto)



Inoltre, le vasche dell’acquedotto nel vallone del Vanej dopo il rio Oremo e poco prima di una cascina, che erano contrassegnate con i numeri 21 e 22, ora lo sono con i numeri 10 e 11. Fare attenzione in questo tratto perché qualcuno ha cancellato le frecce gialle coprendole con vernice rossa. 

Le ho ripristinate ma non vorrei si ripetesse il fatto. Seguite bene le indicazioni della guida.





Tonino Crestani