Prima tappa: dal Santuario della Brughiera all’Alpe di
Noveis Km 14,5
Tappa corta ma caratterizzata da forti dislivelli: 330m in
discesa e 700m in
salita. Cosa c’è da vedere: Il Sant. della Novareia, luogo di due apparizioni, Il Santuario del Cavallero con il ponte sospeso sul torrente
Sessera (altro luogo di apparizione della Vergine nel 1678), Il paese di Coggiola, l’oratorio di San Giovanni a Formentero dove
al suo interno è custodito un affresco di Madonna con Bambino del XV sec.,
Viera con la chiesa di san Grato e il piccolo Santuario delle Piane dedicato
alla Madonna Nera di Oropa e infine l’Alpe di Noveis, la piccola “Svizzera
Biellese”.
Seconda tappa: dall’Alpe Noveis a
Postua Km 15
Tappa che dopo una breve salita, si svolge praticamente
tutta in discesa. Cosa c’è da vedere: la chiesetta alpina di Noveis che
domina la valle e la pianura, il Sant. della Brugarola dedicato alla Madonna di
Oropa, Venarolo con il piccolo oratorio dedicato a san Giacomo, Piasca, paese
natale del Beato Giacobino Canepacio, al quale si ispirò il futuro san Carlo
Borromeo, del quale troveremo altre tracce del suo passaggio lungo la via.
Fucine, Naulina con i suoi oratori dedicati a San Grato e a San Bernardino.
Roncole, dove alcuni mulini sono ancora oggi in uso e l’oratorio di San
Sebastiano che è l’edificio più antico della valle, dove al suo interno si può
ammirare un ciclo di affreschi del XV sec. sulla Passione di Gesù. Il centro
storico di Postua infine è di straordinaria bellezza. Nel museo parrocchiale, accanto al Sant.
dell’Addolorata, è custodita la preziosissima Sedes Sapientie, del 1200.
Tappa interessante anche dal punto di vista storico, per le
miniere di ferro della zona dell’ ”Urtin” già sfruttate dai
Celti, dai Romani poi e infine dai Fieschi, principi di Masserano.
Terza tappa: da Postua a Sostegno Km
15.4
Tappa movimentata dal susseguirsi
di salite e discese. Cosa c’è da vedere: Il Sant.
Madonna di Loreto immerso nei boschi sopra Postua, Guardabosone con i suoi musei (arte sacra, antichi
mestieri, scienze naturali, tradizioni agricole) e l’orto botanico, l’antico
nucleo medievale, con la chiesa di Sant Agata e l’oratorio di Luppia dedicato
alla Madonna nera di Loreto. Appena fuori dal paese, il Sant. Madonna del
Carretto e la cappella ottagonale barocca del Gongora. Poco prima di
Crevacuore, l’oratorio della Madonna della Serra, completamente affrescata da
Tommaso Cagnola nei primi anni del 500. Crevacuore, fu sede del Marchesato
appartenuto ai Fieschi di Masserano. Nella chiesa parrocchiale, una pregevole
opera attribuita ad un allievo di Gaudenzio Ferrari del 500. Bellissima la
finestra in cotto di Casa della Zecca. Il Sant. della Madonna della Fontana,
che merita una deviazione di 15 minuti e infine Sostegno, che vanta una notevole storia artistica, visibile specialmente
nell’oratorio di San Giacomo.
Quarta tappa: da Sostegno a
Gattinara Km 19
E’ importante partire ben forniti
di acqua e viveri in quanto lungo questa
tappa, non si troverà niente fino a Gattinara. E’ una delle tappe più dure del
Cammino per i continui dislivelli e per l’isolamento completo in cui si svolge.
Saranno il silenzio dei boschi e la bellezza dei panorami a ripagare della
fatica. Cosa c’è da vedere: la Bocchetta delle Chignole,
storico passaggio usato fino al 1700 circa, per portare i morti da Sostegno
alla Pieve di Naula. La chiesetta della Madonna del Grappa alla Bunda Granda,
da dove nei giorni più tersi, la vista spazia dalla città di Novara al Monte
Rosa. Le rovine del Castello di San Lorenzo, la torre delle Castelle e la
chiesetta della Madonna della Neve da dove si gode un bel colpo d’occhio su
Gattinara e la Madonna
Nera di Rado nella chiesa di San Pietro.
Quinta tappa: da Gattinara a
Masserano Km 19
Tappa molto bella con
interessanti spunti storici e paesaggistici e con solo una asperità: il monte
Pilone e l’eventuale salita al Sant. Madonna degli Angeli sul colle omonimo, da
dove si gode di un panorama stupendo. Cosa c’è da vedere: i vigneti di
Gattinara, Lozzolo con l’antico borgo fortificato, il Sant. della Madonna
Annunziata (a 10 minuti da Lozzolo). I piccoli paesi di Orbello e Corticella
che precedono S. Maria, dove oltre alla chiesa del XI sec, (ricostruita nel XVIII
sec) c’è il monastero di Santa Chiara. La parrocchiale di Roasio S. Maurizio,
della metà del XII sec, vanta un campanile in struttura romanica e uno
spettacolare soffitto affrescato del 1703 con figure di Apostoli, Evangelisti e
con l’allegoria delle virtù e arti nobili. Il Sant. della Madonna dei Cerniori
con affreschi del primo 500 e la chiesa di S.Eusebio de Pecurili, meritano una
deviazione di un paio di Km.La facciata in cotto della
parrocchiale di S. Eusebio, è tra le più interessanti del 700 Vercellese. La Via
della Croce e la Via
del Paradiso, poste all’interno della comunità di don Luigi Longhi, sono due
percorsi di fede realizzati in arte contemporanea. Rongio è l’ultimo piccolo
paese prima di Masserano. Quest’ultima località è una tra le più interessanti
attraversate dal Cammino. Ricco di storia, di arte e di chiese, fra cui
l’antica chiesa di S. Teonesto del X sec, e la Collegiata, dove c’è la
stupenda Salus Infirmorum, la Madonna Nera.
Da non perdere la visita a palazzo dei Principi, sede del
Comune.
Sesta tappa: da Masserano a Portula
Km 16.5
Questa è dura, veramente dura per
chi non è abituato alle salite. Il dislivello da superare complessivamente,
sarà di 900 m
in salita e 600 in
discesa. Cosa c'è da vedere: la fatica di
questa tappa, sarà mitigata dalla bellezza del paesaggio, attraversando una
delle zone più interessanti ed esclusive del Biellese: le Rive Rosse. Nella
prima parte di questa tappa, sarà la
Natura a dare spettacolo: l’albero di Cacciano, il Parco
Arcobaleno, il lago delle Piane, per poi arrivare alla chiesetta della Madonna
del Sabbione e successivamente al rifugio La Sella, dove il 26 dicembre del 1944, fu teatro del
lancio aereo più importante da parte degli alleati a favore dei partigiani. Si
entra così nella valle del Ponzone. Ponzone, Pramorisio, dove nel piccolo
oratorio di San Defendente c’è un pregevole affresco di Madonna con Bambino del
XVIII sec, e Pratrivero, dove nella parrocchiale, una tela di Bartolomeo
Caravaglia del 1650 rappresenta la Sacra
Famiglia, sono i paesi che si incontrano prima di giungere a
Portula, dove su di un colle, sorge il Sant. di Rossiglione, dove è posta la
statua della Madonna nera.
Settima tappa: da Portula a Sagliano
Km 20
Tappa che si svolge lungo le
strade che percorrono i pellegrini del Triverese per giungere a Oropa. Lunga e articolata ma non
impegnativa, attraversa molte piccole frazioni dove tante sono le
manifestazione di fede verso la Madonna
Nera. Cosa c’è da vedere: la chiesa di
Trivero, dedicata ai SS Quirico e Giulitta, con preziosi quadri e una stupenda
Madonna del Carmine, opera lignea di Giovanni Mainoldi del 1662. Il Sant. della
Madonna di Brughiera con due chiese. La più grande rappresenta una delle
migliori espressioni barocche del 600 biellese. Una pregevole tela, posta
sull’altare, rappresenta l’adorazione dei pastori (1651). Bellissimi gli
affreschi della volta e delle pareti del presbiterio. Le chiese di Bulliana, di
Veglio, di San Giuseppe di Casto, ricche di opere d’arte soprattutto lignee, gli
oratori di Trivero, Sella di Mosso, San Antonio di Marcone, una via Crucis, le
innumerevoli cappelle e i dipinti murali lungo la via, ne fanno una vera via di
pellegrinaggio. A Vacchiero c’è un piccolo oratorio dedicato alla Madonna di
Oropa, a Sagliano la chiesa dei Santi Giacomo e Stefano e l’oratorio della SS Trinità,
edificio a pianta ottogonale con affreschi di Daniele de Bosis. In via Roma 4, vi è la casa natale
di Pietro Micca, l’eroico patriota.
Ottava tappa: da Sagliano al Sant.
di Graglia Km 22
E’ la tappa più lunga del
Cammino, caratterizzata da continui sali e scendi, che dalla valle Cervo,
attraversando la valle dell’Oropa, giunge in valle Elvo, la più verde e aperta
valle del Biellese. Cosa c’è da vedere: il parco
della Burcina, con le splendide fioriture e gli alberi secolari, Pollone, paese
che diede i natali a uomini illustri: Lorenzo Delleani, pittore; De Agostini
don Alberto Maria, missionario ed esploratore; De Agostini Giovanni, geografo e
cartografo; Frassati Alfredo, fondatore de “La Stampa” di Torino; e
Frassati Pier Giorgio, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1989, ed è
protettore delle Confraternite. Sordevolo, paese di origine molto antica, è
oggi conosciuto nel mondo come “il paese della Passione”. Qui infatti ogni
cinque anni si svolge il tradizionale spettacolo della “Passione di Cristo”,
che viene rappresentata con la partecipazione di tutta la popolazione. Il Sant.
di Graglia, dedicato alla Madonna di Loreto, che è posta nel Sacello a sinistra
dell’altare maggiore.
Nona tappa: Dal Sant. di Graglia al
Sant. di Oropa Km 14
Quest’ultima è una tappa di media
montagna. Sono gli ultimi 800
metri di dislivello per giungere alla meta. L’ultima
ascesa della nostra ascesi che terminerà quando oltrepasseremo la soglia e ci
troveremo al cospetto della Madonna Nera di Oropa. Cosa c’è da vedere: panorami
stupendi sui monti e sulla pianura, sui pascoli e sulle cascine della valle
Elvo. Lo storico ponte Ambrosetti sul torrente Elvo, la chiesetta di S. Grato
che ebbe come ospite anche Giosuè Carducci, e, per chi ha ancora fiato e un pò
di forza, San Bartolomeo, luogo dove nacque il culto di Oropa. (oppure, volendo
percorrere la strada asfaltata del Tracciolino, è possibile visitare il
bellissimo borgo di Bagneri e la grande struttura della Trappa) per poi
giungere al magnifico complesso del Santuario Mariano di Oropa, che non ha
bisogno di presentazioni.
Buon Cammino a tutti!!