I PELLEGRINI SCRIVONO .....

19/08/2020
Fabiano

"Caro Tonino, mi chiedevi le mie impressioni sul Cammino della Gran Madre che ho appena compiuto. Lo faccio adesso prima che la mia labile memoria le cancelli.
Erano alcuni anni che sapevo di questo percorso di devozione nel Biellese, ma solo quest'estate ho deciso che era il momento di farlo, in coincidenza con il 5° centenario dell'incoronazione della Madonna di Oropa, avvenuta il 16 agosto 1620.
Per mia fortuna ero allenato a camminare, perché avevo fatto in precedenza altri cammini. 
Sapevo dalla guida che alcune tappe erano impegnative per i continui saliscendi, e così è stato; il tutto, però, è stato compensato dalla bellezza del percorso nel territorio biellese che non conoscevo. Devo subito dire che tutto l'itinerario è ben segnalato, anche se bisogna fare sempre attenzione perché, talvolta, ci sono deviazioni inaspettate; la guida è, tuttavia, uno strumento utile e necessario, non solo per le informazioni storiche e artistiche, ma anche per la descrizione del tragitto da fare, soprattutto quando si attraversano i paesi.
Avevo deciso lungo questo cammino di dormire in tenda, come avevo fatto, questa estate, nei miei cammini precedenti; questo a causa sia dell'incertezza sulle ospitalità per la pandemia che tuttora ci affligge, ma anche per un maggior senso di libertà.
Ero incuriosito dalla particolare devozione per la Madonna di Oropa, così diffusa in questa zona, e dal perché esiste un culto che rimane misterioso per una Madonna nera, culto che, d'altronde, è diffuso anche in altre zone d'Europa.
La guida consiglia di finire la prima tappa all'Alpe di Noveis, dove è stata riaperta la locanda che presto potrà ospitare i pellegrini anche per la notte. Io ho proseguito scendendo fino al Santuario della Brugarola, nei cui pressi ho dormito in perfetta tranquillità. Questa è una caratteristica che si è ripetuta più volte: ho quasi sempre dormito nella vicinanze di santuari o di chiese isolate. Purtroppo pochi dei numerosi luoghi sacri incontrati lungo il percorso erano aperti, anche in questi giorni intorno a ferragosto; in alcune occasioni ho solo potuto sbirciare l'interno tra le inferiate delle finestre.
Alcune luoghi mi hanno colpito, soprattutto per la loro stranezza, come dopo Azoglio la cappella a due piani detta "della Bertogna" (3° tappa), oppure la cappella posta a destra, se non sbaglio, prima di Cossila e dedicata a San Giovanni Battista: sull'altare è visibile un busto dipinto del santo decollato (7° tappa). La 4° tappa, da Sostegno a Gattinara, è la più dura, se fatta d'estate, anche per la mancanza di acqua lungo il percorso. A Gattinara è possibile ammirare la statua della Madonna Nera di Rado, conservata presso la chiesa di San Pietro. Io ho avuto la fortuna di essere ospitato da un amico pellegrino che abita nelle vicinanze. La tappa finale, dal Santuario di Graglia a quello di Oropa è stata, a mio parere, la più bella, quasi tutta immersa nella natura. Forse era il desiderio di arrivare alla meta che me l'ha fatta gradire particolarmente! 
Grazie, Tonino, per tutto il lavoro svolto e per la tua amabile accoglienza. 
Fabiano Zambelli.

08.08.2020
Cristian, Ilaria, Simone e Stefania

Qualcuno scrisse che non e’ importante la meta, ma il cammino. Il nostro cammino e’ stato qualcosa di meraviglioso e la meta unica al mondo. I pensieri si sono trasformati in dipinti dai colori vivi e le parole si sono fermate di fronte alla bellezza ed alla storia di queste valli. Io ed i miei compagni di viaggi abbiamo il cuore pieno di fede, entusiasmo ed ora anche di nostalgia per non essere più sul cammino. 
Si, un cammino dove passione e fede di uniscono nell’amore della propria terra, proprio con lo stesso amore che tu, amico Tonino, ci hai trasmesso giorno dopo giorno senza mai farci sentire soli. Grazie anche all’amico Bruno che ci ha fatto sognare questi luoghi ancor prima di iniziare. E’ un grande pellegrinaggio,  è una grande famiglia, è un importante ed profondo cammino per Oropa... in poche parole è il Cammino della Gran Madre. 
Cristian Ilaria Simone Stefania



01.08.2019
Luigi e Silvana di Somaglia


Carissimo Antonio,
oggi con la ripresa lavorativa abbiamo ripreso il cammino di sempre, con i suoi come… perché…

il ricordo del cammino della Grande Madre è ancora vivo nei nostri cuori,ne parliamo in famiglia, con gli amici, clienti, fornitori, conoscenti, tutti: “che bello!!!” ma nessuno ci vuol provare. 
E’ stata dura, molto dura, almeno per noi che non siamo grandi camminatori da montagna, ma alla vista del Santuario, nella sua maestosità, è sparito tutto; dolori alle caviglie, vesciche, mal di spalle e una volta giunti al cospetto della madonna, io e Silvana ci siamo emozionati tantissimo, mano nella mano abbiamo consegnato il nostro pellegrinare su e giù per i monti bellissimi del Biellese, le nostre fatiche, che poi è poca cosa al confronto di quello che noi abbiamo chiesto a Lei.
Ci ha colpito la maestosità della struttura e al tempo stesso la semplicità, il raccoglimento attorno alla Madonnina Nera con in braccio il Bambino. Ci siamo confrontati sul colore, perché troppo abituati a un’immagine della madonna  come noi, bellissima, occhi azzurri. 

Del cammino cosa posso dirti, non conoscevamo il Biellese, ci è piaciuto tantissimo, scroscio di acqua ovunque, panorami sulla pianura molto belli, varietà di sentiero soddisfacente, la possibilità delle varianti molto azzeccata, quello che è venuta un po’ meno è la parte spirituale, che riteniamo sia il movente principale per intraprendere questo tipo di cammino. 
Le chiese sempre chiuse, comunità parrocchiali spente, non siamo riusciti a sentire una S.S. Messa durante il cammino, e pensare ai Santuari che abbiamo passato, immagini della madonna nera ovunque, negli oratori, nelle edicole, sui muri delle case, oltre che a svariate rappresentazioni di Santi, segni di una fede radicata nel tempo, forse una volta??? Non so.

Un grazie doveroso, a te in particolare e a tutte le persone che ci hanno aiutato e ospitato in questi giorni, bei momenti da ricordare e raccontare.
Un abbraccio.
Luigi e silvana


Carissimi Luigi e Silvana,
grazie per la vostra testimonianza.

Grazie per aver scelto il nostro Cammino, per essere venuti a camminare in questa nostra terra non facile, impegnativa per la sua orografia ma che può restituire grandi soddisfazioni per lo sforzo e la fatica compiuta. Me lo confermate anche voi, parlandone bene con amici, familiari, clienti ecc.

Posso confermarvi che la fede, che la gente di queste valli aveva verso la nostra Madonna Nera di Oropa, ancora c’è, è viva. E non solo.
E’ una fede grande ancora oggi ma, purtroppo ciò che dite rispetto alle chiese chiuse o alle comunità parrocchiali spente, credo sia un sentire comune della crisi che oggi sta vivendo la “Chiesa” in generale. I pochi preti presenti sul nostro territorio devono gestire più parrocchie (da tre a sette) e in una realtà montana come questa, con difficoltà riescono a garantire almeno la messa domenicale se non con l’aiuto indispensabile dei diaconi. Impensabile quindi lasciare i santuari o le chiese aperte che, come avete potuto constatare sono isolati nei boschi e quindi soggetti a furti e saccheggi, come purtroppo già avvenuto più volte.

La preghiera su questo cammino può essere sostituita proprio dal… Camminare, una preghiera fatta coi piedi, e che si esprime più sudando che pensando. E poi, come dite voi, la fatica fatta è poca cosa rispetto a ciò che si ottiene, ciò che noi offriamo è sempre inferiore a ciò che Lei ci dona.

Il suo colore infine, è da secoli discusso anche da grandi studiosi, ma il mistero rimane ed è meglio così. La versione che a me piace di più è quella di don Delmo Lebole, grande Studioso della chiesa Biellese che diceva “con il nero si è voluto nascondere la bellezza umana per mettere in risalto quella interiore”.
Il mistero è dentro di noi, ed è bellissimo così.

Ai primi di settembre organizzeremo il cammino come  pellegrinaggio di gruppo. In questo contesto riesco a far aprire per far visitare la maggior parte dei santuari e dei luoghi di interesse che si trovano lungo il percorso.

Chissà, magari il prossimo anno potremo incontrarci ancora e camminare insieme verso la quinta centenaria incoronazione della Madonna di Oropa.

Ricambio il vostro abbraccio!


Tonino. 


22.07.2019
Giovanni Federico di Castelnuovo Belbo


Il mio Cammino della Gran Madre


Quale modo migliore per donare un pezzo di stoffa per il nuovo mantello della Statua della Madonna Nera, se non quello di farlo arrivando ad Oropa come pellegrino?
Ecco, quella è stata, sicuramente, la motivazione più forte che mi ha spinto a intraprendere questa bellissima peregrinatio di nove giorni lungo i sentieri del Cammino della Gran Madre.
Anche la decisione di partire da solo mi è venuta in modo naturale: non potevo pretendere che qualcuno, magari non animato dalle mie stesse convinzioni, condividesse con me qualcosa che andava ben oltre una semplice vacanza zaino in spalla… E la scelta si rivelata molto presto essere la migliore, perché ho capito che camminavo sì in solitaria, ma mai in solitudine! Infatti dopo la prima giornata di cammino, che mi è servita per studiare un po’ la segnaletica (sempre posizionata ottimamente), per capire la mia condizione fisica e per togliermi di dosso quella che sicuramente non era paura, ma solo timore per i problemi che si sarebbero potuti presentare lungo il percorso, il secondo giorno, camminando nel silenzio del bosco lungo il sentiero che dall’Alpe di Noveis porta al Santuario della Brugarola, ho avvertito come la presenza di qualcuno alle mie spalle che stesse camminando dietro di me, insieme a me…Come una mamma che segue da vicino, incoraggiandolo e dandogli sicurezza, i primi passi in autonomia del suo bambino, pronta a sorreggerlo nel momento del bisogno, così io mi sono sentito protetto e accompagnato dalla nostra Mamma celeste e da quel momento tutti i timori e le incertezze sono sparite, perché ero consapevole che Lei era accanto a me!
Ma oltre al grandissimo Dono della Sua presenza mi ha regalato anche la possibilità di conoscere persone stupende, gente che con piccoli e grandi gesti (un caffè, due caramelle, un invito a cena, un’acqua e menta, un ombrello per ripararsi dalla pioggia, l’ospitalità che tutti mi hanno sempre calorosamente dato),  o anche solo con le parole (la curiosità nei riguardi di un pellegrino solitario in alcuni casi è molto forte) è riuscita a regalarmi momenti indimenticabili e spero che con qualcuna di loro sia anche nata una bella Amicizia!
Non voglio citare persone o luoghi, perché è giusto che ognuno, durante il cammino, abbia i propri incontri, voglio solo ricordare a tutti quelli che vorranno mettersi in viaggio che troveranno sempre qualcuno disposto ad ascoltarli, a dargli un aiuto per qualsiasi evenienza!
Faccio solo uno strappo alla regola per citare la persona che tutti, sicuramente, conoscerete se deciderete di affrontare questo Pellegrinaggio: è l’Amico Tonino, l’anima del Cammino della Gran Madre, sempre presente, sempre disposto a rispondere ad ogni domanda, dubbio, incertezza; sempre pronto a consigliare e, quando i suoi impegni glielo consentono, ad accompagnare per lunghi tratti di strada! Un grazie veramente di cuore per tutto quello che fai!

Un’altra sensazione che ho potuto avvertire lungo il Cammino è stata quella del Silenzio: durante i lunghi tratti in mezzo ai boschi, dove gli incontri, almeno nel periodo in cui l’ho fatto io, sono veramente rari ( in nove giorni ho incontrato due caprioli, una volpe, una lepre, quattro biker e nessun camminatore….) si ha proprio il tempo per godersi la Natura e, soprattutto, per stare con se stessi…E’ un silenzio rotto solo dal suono delle foglie scosse dal vento, del canto degli uccelli, del gorgoglio di un ruscello, dei propri passi e del proprio respiro e, per i primi giorni, dal rumore dei propri pensieri! Ma una volta fatto ordine dentro di me non mi rimaneva altro che gustarmi la bellezza del Creato!

E mi sono accorto, che giorno dopo giorno, le preoccupazioni, gli assilli, i pensieri negativi se ne stavano andando e che in me stava subentrando uno stato di tranquillità e di gioia, un senso di libertà e di leggerezza: il passo si faceva sempre più spedito verso la meta e il peso dello zaino (o delle preoccupazioni?) diminuiva con il passare dei chilometri! La colonna sonora preparata per affrontare il viaggio e le cuffie da mettere nelle orecchie per non stare a sentire la propria anima (tra l’altro mai usate!) è stata ben presto sostituita da un unico motivo che cantavo dentro me stesso per lunghi tratti di percorso: l’Inno alla Madonna Nera! Uno dei modi per ringraziarla, oltre all’Ave Maria detta davanti ad ogni Santuario, chiesa, cappelletta o immagine incontrata per strada, per tutto quello che mi stava donando!

E così i miei nove giorni e le mie nove tappe sono passate e io mi trovo pieno di felicità e con un po’ di commozione ad Oropa, nella Basilica Antica, al cospetto della Madonna Nera, che mi guarda da Mamma e verso cui io posso solo guardare come figlio… non sento la stanchezza, forse nemmeno il senso di vuoto per la fine di questo Cammino, ma sono contento, carico di energie positive e pronto per ripartire nel Cammino della Vita protetto dal Mantello di Maria!!!

Giovanni

P.S. 

Tante altre cose avrei voluto scrivere (sul tempo perfetto che mi ha sempre accompagnato, sulla stanchezza che non ho mai realmente provato, sui momenti di commozione avuti, sulle cadute e sulla forza di rialzarsi da terra, su su su…)  tanti altri pensieri belli e positivi ho per la testa, ma penso di aver già scritto troppo per le pagine di un blog…Purtroppo, come penso che anche Tonino abbia capito, il dono della sintesi non è il mio forte!

Ma un ultimo, non in ordine di importanza, ringraziamento alla Madonna vorrei farlo per avermi dato i genitori che ho, per avermi dato la possibilità (essendo mia mamma originaria di Masserano) di stare un po’ con i miei zii e i miei cugini e per aver ravvivato con loro i rapporti di affetto che ci hanno sempre legati! DirLe ancora grazie perché il Cammino, passando proprio davanti ai cimiteri dove sono sepolti i miei nonni e i miei bisnonni, mi ha dato l’opportunità di andare a trovare persone che in vita mi hanno voluto bene e a cui ho voluto bene, che da lassù continuano a volermene e a cui io continuo a volerne!



16.10.2018
Beppe di Quarona

Ciao Tonino, come al solito sono ultimo ma ho dovuto attendere l'aiuto della moglie perchè con il pc proprio non vado d'accordo.
Il Cammino è stato molto interessante e ben strutturato, anche se a volte, per qualcuno, il percorso è risultato un pò impegnativo.
Nulla da dire sull'accoglienza ovunque calorosa in ogni tappa. L'esperienza umana è stata molto intensa e ga permesso la nascita di buone amicizie. La scoperta di posti così belli in località così vicine ma a me sconosciute è stata una gradevole sorpresa.
Ammirevole il tuo impegno nel tracciare il percorso anche se gli enti locali potrebbero mantenere i sentieri più agibili.
Le preghiere sono state semplici ma intense e il momento serale alla luce della fiaccola è stato sempre molto toccante poichè ognuno di noi esprimeva le sensazioni sul tema della giornata.
Le visite ai vari luoghi dove è custodita la statua della Madonna Nera sono state molto istruttive e interessanti ed hanno permesso di conoscere e vedere opere di artisti conterranei.
Come sai sono uno di poche parole ma puoi star certo che questa esperienza rimarrà in me nel tempo e mi prenoto per la prossima.....
Un abbraccio
Beppe


16.10.2018
Franco (Mongrando)

Quando sono tornato dal Cammino della Gran Madre, ho incontrato un amico il quale sapeva che avevo partecipato al suddetto cammino.
Il tempo di salutarci e giù subito con un'affermazione e tante domande: "hai avuto fortuna, il tempo ti ha accompagnato"; "Eravate in tanti?"; "Quanti chilometri in totale? e le tappe erano tanto lunghe?" "Ah non so io se ce la farei...Certo tu vai in montagna è tutto più facile"; "Ma per dormire dove vi fermavate?"; "Si mangiava bene o sempre di corsa?". 
Potrei proseguire ma vi garantisco che le domande non menzionate erano tutte uguali a queste.
Quando finalmente ho potuto parlare ho cercato di fargli capire come la penso: in questo mondo dove tutto corre, dove non ha più importanza chi sei nè se una cosa la sai fare bene, dove è meglio se ti limiti a premere con tempestività il pulsante che ti è stato indicato, sempre per fare più in fretta, esiste ancora una dimensione umana, devi però saperla cercare.
Non la trovi nei prodotti scontati, non ti viene offerta dalla pubblicità in televisione, devi prima di tutto guardare dentro di te, se hai ancora voglia di vivere e saper scegliere tra un amico che ti dice una verità scomoda, ti offre magari una vita impegnata o una società che ti da tutto in cambio del tuo cervello.
Bene proprio questa umanità io la trovo camminando, meglio ancora se in gruppo, perchè proprio il gruppo mi sembra tanto la società, una società in cammino, in cammino ho detto! Non di corsa. Dove non importa arrivare primi.
Generalmente se arrivi primo ti sei perso tanto: hai perso il dialogo, la natura che ti circonda ma soprattutto stai perdendo te stesso.
Per fortuna in questo cammino eravamo guidati e supportati da due persone che credono in tutto questo, ci mettono anima e corpo per farti capire che cos'è un cammino.
Guarda, ti dico un'ultima cosa: allenati un pò, ma non soltanto i muscoli e l'anno prossimo vieni anche tu.
Franco Rosso 


12.10.2018
Alberto Marassi


Anche quest’anno, per la terza volta con grande piacere ho  ricalcato le orme di questo affascinante e faticoso cammino.

Fatica, giustificata dal continuo sali scendi che mette a dura prova gambe e ginocchia.

Fatica, abbondantemente ricompensata dalla vista di  splendidi paesaggi e dai luoghi attraversati.

E’ stato bello ritrovarsi nuovamente con alcuni compagni e conoscerne altri, camminando  assieme passo dopo passo, abbiamo condiviso  esperienze e fatiche, battute e risate e quando a fine tappa si giungeva alla meta, è stato piacevole rilassarsi cenando  in allegria e cantando qualche canzone…

La bellezza di questo cammino si scopre strada facendo, calpestando terre rosse, attraversando paesi ospitali ed  accoglienti, sostando  e visitando Santuari e chiese, unite tra loro da un filo invisibile che ci ha condotti sempre alla Madonna Nera.

Grazie a Tonino, a Bruno e a tutte le persone che contribuiscono alla realizzazione di questo bel Cammino, offrendoci  questa l’opportunità di camminare nelle montagne biellesi ed ammirarne la bellezza.

Grazie per il vostro grande impegno e disponibilità a rendere sempre migliore l’organizzazione.

Grazie a tutti per  la bella armonia creata nel gruppo .

Cari saluti, un grande abbraccio  sperando di rivederci anche il prossimo anno.

Alberto.
Ultreya


09.10.2018
Giovanni Canova

Ciao Antonio, ti scrivo le nostre sensazioni del Cammino della Gran Madre. 
Noi siamo rimasti contenti aver fatto questo cammino, specialmente per le opere d'arte che abbiamo potuto ammirare ed apprezzare.
Per quanto riguarda il ritmo del Cammino, lo abbiamo trovato un pò troppo veloce per le nostre esigenze, quindi poco tempo per osservare e riflettere.
Ci sono piaciute le riflessioni del mattino e le preghiere, anche il gruppo è piaciuto perchè unito e piacevole ma si sa che camminare con tante persone non è semplice.
La tua organizzazione è stata ammirevole, per questo ti diciamo ancora grazie dal profondo del nostro cuore.
L'impegno e la fatica che hai messo per questo cammino e lodevole e per questo spero in un ampliamento dei partecipanti.
Da parte nostra lo faremo conoscere a più persone possibili e poi sarà ciò che Dio vorrà.
Un abbraccio affettuoso e sincero da Silvana e Gianni.

09.10.2018
Franco Stagni

Nel 2016 ho partecipato al primo cammino della Gran Madre al servizio degli altri pellegrini come ospitaliere, mi occupavo di tutte la incombenze legate alla logistica ed agli approvvigionamenti di generi alimentari e quant’altro servisse ai pellegrini durante il cammino.
Mi era sembrato un cammino interessante e mi ero riproposto di percorrerlo a piedi l’ anno dopo, ma per i miei soliti problemi al ginocchio ho dovuto rinunciare.
Quest’anno finalmente ho partecipato con l’animo sereno, nessuna incombenza c’era già chi teneva le credenziali, chi la cassa, Bruno per la logistica e Tonino che ci faceva da guida.
Di pellegrini ne conoscevo solo uno, Alberto con il quale ho camminato altre volte, gli altri degli sconosciuti! Anche quando partii per il cammino di Santiago ero, all’inizio, tra persone viste per la prima volta. Dentro di me ho pensato: speriamo che ci sia armonia nel gruppo, poi ho visto che molti si conoscevano, avevano già percorso il cammino l’anno prima.
Una cosa mi ha colpito: ci è stato consegnato un librettino intitolato Via della Resurrezione con preghiere ed una parola che ci veniva consegnata al mattino  sulla quale dovevamo riflettere durante il cammino.
Veramente il primo giorno non ho avuto tanto tempo per riflettere, la tappa è stata duretta, il caldo , il sudore ecc, sono arrivato quasi stremato ma contento.
A sera dopo cena, ci siamo messi in cerchio e ci siamo passati una torcia accesa esprimendo ad alta voce  ciò che ad ognuno la  parola di quel  mattino “Umiltà“ aveva suscitato nel nostro animo.
Questo aprire il proprio io davanti agli altri ha creato un’intesa  che ci ha resi gruppo nel senso di unione.
Così sono passate le giornate in letizia, a volte molto faticose ma sempre in tranquillità.
Al culmine di una lunga salita ecco davanti un piccolo santuario con la statua della Vergine, che bella!
Ho sempre pensato che la mia fatica era niente a confronto di chi, secoli fa e per Fede, ha materialmente costruito quelle chiese portando i materiali  in spalla o con i muli. Non li ringrazieremo mai abbastanza!
Siamo così arrivati dopo nove giorni di cammino, al cospetto della Madonna di Oropa, la nostra meta.
Che emozione! Ho pianto come un bimbo, ma ho visto anche gli altri commossi quanto me.
Ci siamo abbracciati ad uno ad uno fra lacrime e nodi in gola.……
Il Signore e la Madonna mi hanno fatto un regalo grande permettendomi di arrivare alla meta. Grazie! Grazie!
A  tutti i miei compagni di pellegrinaggio, siete stati impareggiabili, vi ringrazio dal profondo del cuore e spero di camminare ancora con voi.
Anche a te, Tonino, grazie, sei stato una guida esemplare, forse a volte siamo stati un po’ discoli e ti abbiamo fatto inquietare, eravamo i tuoi scolaretti!

Grazie anche a Bruno ed a tutti quelli che ci hanno dato ospitalità.


21.06.2018

Al rientro dal lungo cammino francese di Santiago lessi, sul foglio d'informazione della Confraternita di S. Jacopo di Compostela, l'articolo di Tonino Crestani che illustrava il Cammino della Gran Madre.

Acquistato il suo libro decisi subito di percorrere quei 150 km disseminati di santuari e oratori in cui si venera la Madonna Nera.

A spingermi furono tre motivi: le gambe volevano essere tenute in movimento; avevo il desiderio di conoscere quella zona del Biellese; la Madonna Nera esercitava su di me un grande fascino perché, dopo 17 anni da volontario in Africa, mi raffiguravo la Vergine proprio di carnagione scura.

Il cammino prevedeva nove giorni, ma, per motivi logistici, l'ho compiuto in sette. Non è stata proprio una passeggiata turistica sia perché Tonino, il suo ideatore, ha cercato di tenerlo il più lontano possibile dalle strade asfaltate, sia perché la conformazione idrogeologica del territorio impone continui saliscendi.

La fatica è stata però abbondantemente ripagata dalla bellezza della natura e dalla solitudine dei luoghi. Entrambi hanno contribuito a creare la giusta atmosfera di meditazione, quella serenità interiore che mi portava a rivolgere una preghiera di ringraziamento a Dio e alla Madonna nelle decine di santuari, oratori, cappelle e affreschi sui muri delle case dei paesi.

Il cammino è ben segnalato con delle piccole icone della Vergine e frecce gialle applicate nei punti strategici; nel
libro, poi, vi è una descrizione dettagliata e precisa delle direzioni da prendere.

La gente del luogo mi guardava con una certa curiosità ma è sempre stata cortese nel fornirmi informazioni. Particolarmente collaboratovi sono stati i sindaci dei comuni che hanno messo a disposizione delle strutture pubbliche per il pernottamento e lo stesso Tonino, discreto ed esperto angelo custode dei pellegrini sempre disponibile con suggerimenti preziosi.

Giungere a Oropa, al termine del cammino, con l'imponente santuario che appare all'improvviso, mi ha procurato la stessa emozione dell'arrivo a Praza de Obradoiro a Santiago. 

Lo sguardo della Madonna Nera si è posato su di me, con la Sua benedizione, come quello di S. Giacomo un mese prima.

Sono rientrato a casa tra i rumori di un'attività febbrile che non lascia spazio alla spiritualità e mi sono ricordato delle parole di un foglietto trovato in una cappella: “Gli uomini pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente; vivono come se non dovessero morire mai, muoiono come se non avessero mai vissuto”.
Il Cammino della Gran Madre è un inno al presente.

Stefano


- - - - - - - - - - - - - - - - - -

05.06.2018

Immagini ed emozioni di un cammino: il Cammino della Gran Madre

Volevo fare un pellegrinaggio per ringraziare Maria Madre di Cristo e della Chiesa, Madre del Creatore e madre mia, sua creatura, per tutti i doni di intercessione. Ho trovato, non per caso, il Cammino della Gran Madre e ho scoperto, grazie ad esso, le notevoli bellezze di arte, natura e cultura del biellese, una parte della mia regione, che non conoscevo per nulla.  

Sono partita il 14 maggio 2018 per i nove giorni di pellegrinaggio, con le credenziali e la guida preziosa, ricca di descrizioni accurate e foto suggestive.

"Peregrinus" è colui che va "per agros", il forestiero che non teme gli spazi più ampi, che va oltre il proprio quotidiano, passo dopo passo, al ritmo del respiro e scopre tesori...

Il silenzio del Santuario della Novareia con le sue fontane, "Lava ciò che sordido, bagna ciò che è  arido": è l'acqua dello Spirito Santo che lava e risana. Il Santuario del Cavallero immerso nella "Beata solitudo, sola beatitudo", come è scritto sull'arco che conduce allo spazio sacro. 

Il sentiero, ben segnato con frecce gialle ed icone della Vergine Madre col Bambino, si snoda per boschi, alture, paesini medievali, attraversa torrenti su antichi ponti, percorre mulattiere e piste tagliafuoco che si inerpicano sui crinali. Si aprono inattesi e superbi panorami al pellegrino, sui monti innevati, sulla pianura biellese, sui solchi antichi delle Rive Rosse, sui profili dei vulcani spenti, sulle colline dolci coperte di vigneti, rigogliose di tralci e di minuscoli grappoli verdi. "Io sono la Vite e voi i tralci" - ripete il Signore tra queste vigne - "chi rimane in me produce molto frutto". I narcisi bianchi dell'Alpe Noveis sembrano candidi fiocchi sul prato e, sul crinale, l'icona della Madonna sulla betulla indica il cammino del giorno seguente e dona la fiducia di essere custoditi ed accompagnati. 

Nei tratti di bosco cupo ed intricato le frecce gialle indicano rassicuranti la via ed improvviso appare il santuario della Brugarola. "Camminerò Signore alla luce del Tuo Volto", dice il Salmo 88, e questa preghiera diventa il mantra del mio cammino.

Quante attenzioni e quanti doni ho ricevuto! A tutti va la mia gratitudine e per loro chiedo benedizioni dal Signore. Chi mi presta una coperta per la notte, chi mi offre la colazione, chi condivide la cena e la sua famiglia, chi mi dedica tempo e preghiera, chi mi dona cioccolato e biscotti per recuperare energia, chi mi apre la casa e condivide il pranzo, chi mi ospita a casa sua e mi riporta all'inizio della tappa prima di andare al lavoro, chi mi accorcia il cammino sotto la pioggia scrosciante, chi mi augura buon cammino ogni giorno con un messaggio mattutino, chi condivide le erte salite e la lunga tappa solitaria, chi condivide la giornata di pioggia novembrina e la Santa Messa, chi mi dona libri, icone, racconti della tradizione contadina, aneddoti e ricordi di famiglia.

Sperimento ogni  giorno le parole di San Francesco: "Il Signore mi diede dei fratelli".  Si condivide la fatica, il gusto del passo lento, immersi nella creazione, il profumo dell'acacia,  i colori dei rododendri fioriti, la scoperta di una meridiana sulla parete di un antico casolare,  la felicità di trovare un riparo prima del temporale ed aspettare all'asciutto il ritorno del sole, le soste oranti davanti alle cappelle dedicate alla Vergine Nera e agli affreschi della Madonna sui muri della case, le soste rinfrescanti alle fontane, i  "burnell" in pietra.

E' un filo di devozione e preghiera quello che conduce il pellegrino tra i santuari isolati, le piccole cappelle nel bosco e le chiese nei silenziosi nuclei medievali: sono tutte perle nascoste che ho scoperto e gustato grazie al Cammino della Gran Madre.

L'arrivo a Oropa è sotto una pioggia sferzante e con la nebbia... "Questa è la vera Oropa!", mi dicono i fratelli di cammino, ed insieme, con immensa commozione, andiamo ad inginocchiarci  dinanzi alla Regina potente e pietosa del Sacro Monte di Oropa, per affidare a Lei tutti coloro che portavamo in cuore con noi.

                                                                                         Cinzia, una pellegrina


- - - - - - - - - - - - - - - - - -

06.06.2018
Caro Tonino, 
ti scriviamo un pensierino sul Cammino:

Siamo giunti all'ultima tappa del Cammino della Gran Madre. E' stata una bellissima esperienza, abbiamo conosciuto luoghi di cui non sapevamo neanche l'esistenza, anche se nel nostro territorio. Abbiamo assaporato i profumi dei boschi e dei prati, ci siamo riempiti gli occhi con panorami stupendi e ammirato la natura in tutti i suoi molteplici aspetti e come l'uomo l'abbia saputa sfruttare (camminando tra i vigneti).

Ci siamo trovati di fronte a molteplici frazioni, cappelle, Oratori, Chiese e Santuari ricche di preziose opere d'arte (una vera sorpresa). Non solo gli occhi ne hanno tratto beneficio, ma anche l'anima e lo spirito.

Ringraziamo tonino (l'ideatore del Cammino) che abbiamo avuto il piacere di conoscere con sua moglie Viviana. Un grazie particolare al Priore Bruno che ci ha accolto, insieme a loro, al Santuario di Oropa, al ns. arrivo, consegnandoci il Testionium.

Il Cammino è ottimamente segnalato, ma si consiglia di avere con sè anche la guida "il Cammino della Gran Madre" di Tonino Crestani. Lo consigliamo vivamente a chi vuole trovare un po' di pace e serenità in questa vita frenetica e ormai senza valori.

Ci mancherà!

Franco e Patrizia
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 


Caro Tonino, 

nonostante la mia necessità anticipata di tornare a casa, accompagnata da un pò di amarezza per non essere giunto alla Meta assieme a voi, porto nel cuore il piacere della tua silenziosa amicizia, quella di Bruno bagnata dal Barbera e dal sapore sei buoni funghi e la premurosa gentilezza di Viviana.

Ricordo i bei momenti trascorsi assieme camminando e godendo dei vostri bei luoghi, per tutto questo vi ringrazio di cuore.

Continua a custodire il tuo ammirabile impegno cosicchè altri pellegrini possano godere di questo bellissimo cammino.

Un grande abbraccio e cari saluti a tutti, ciao.

Alberto

- - - - - - - - - - - - - - - - - -

10.07.2017

Un grazie a te, a tua moglie e a tutti quanti gli altri pellegrini, a Bruno in particolare.
Ci spiace averti fatto perdere la pazienze almeno in due o tre occasioni, comunque ti sei mostrato comprensivo e di aiuto.
Hai assolto il tuo compito in modo esemplare. Da vero amico.
Senza il Vs. sostegno non avremmo terminato il Cammino, troppo difficile per noi.
Nella tua guida se puoi metti i percorsi alternativi, altrimenti sarà un Cammino solo per montanari e non per tutti.
Che altro dire? Vorremmo rifarlo, ma con i nostri tempi e non è detto che lo rifaremo.
Ciao e a presto.
Davide & Daniela



- - - - - - - - - - - - - - - - - -


10.07.2017


In effetti, almeno un ringraziamento - uno grosso - manca...ed è quello dovuto a Tonino.


Perchè tutte quelle cose che lui dice - compresa la fatica, il sudore, qualche vota il dolore, la preoccupazione di non farcela e il dispiacere per chi non ha potuto farcela per davvero -  sono il piacere e il valore del cammino. Le abbiamo vissute tutte anche noi e ciò è stato possibile soltanto per merito suo. Che se, qualche volta si è trovato in ansia, non lo ha dato a vedere o, perlomeno, noi non lo abbiamo capito perchè, anzi, è sempre stato un motivo di tranquillità e prodigo di incoraggiamenti.  


Perciò, io aspetto la prossima occasione non necessariamente fra un anno per tornare a sentire "il peso" sulle spalle e condividere un'esperienza esaltante con gli amici che verranno.


Lorenzo

- - - - - - - - - - - - - - - - - -
 

10.07.2017
 

Viviamo in una società ultracompetitiva dominata da un atteggiamento egoistico e autoreferenziale

che va sempre più nella direzione del "tutti contro tutti", dove la carità ha da tempo ceduto il passo

alle logiche del profitto, della convenienza, e del vantaggio economico.

Lo spirito del cammino sta invece all'esatto opposto. Camminando insieme, come abbiamo fatto in questi

nove giorni di pellegrinaggio, si promuovono forme di solidarietà e di condivisione, che si rafforzano

giorno dopo giorno, e che in molte circostanze appaiono lontane anni luce dai suindicati trend sociali.

Camminando insieme si impara a conoscersi e ad aiutarsi l'un con l'altro, al punto che al 

"tutti contro tutti" tende a sostituirsi un meraviglioso e altrimenti utopistico "tutti per uno, uno per tutti".

Soltanto parole? No, perchè da questa esperienza mi sono portato a casa diversi esempi concreti:

Come quando durante una delle tappe più dure ad un certo punto ho terminato l'acqua, e non ostante mancasse 

ancora molto all'arrivo, c'è stato chi si è privato della sua, per darla a me che ero in difficoltà.

Oppure quando sotto il calore del solleone mi sono ritrovato, affaticato, sempre più staccato dal gruppo,

e qualcun altro mi ha aspettato, incoraggiandomi, perchè riuscissi a ritrovare il mio passo e a 

terminare con successo anche quella tappa infuocata.

Alla sera poi tutti a tavola, a brindare ai nostri progressi e alle nostre fatiche, pronti a riaffrontarle

ancora una volta insieme il giorno successivo. 

Ecco, la riflessione a cui questo cammino mi ha portato è che se riuscissimo a ritrovare anche soltanto un po' 

di questo straordinario spirito nella società In cui stiamo vivendo oggi, allora staremmo forse davvero camminando

tutti insieme verso un mondo migliore.


Grazie ancora a te e a Viviana per l'enorme disponibilità nei confronti di noi tutti

e per la lettera aperta che ho trovato molto toccante.

Un saluto pellegrino dal vostro "tesoriere".

Alessandro
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
09.07.2017

Cammino della Gran Madre 2017

Con  grande entusiasmo  abbiamo partecipato a questo Cammino, che collega tutte quelle chiese e cappelle dedicate alla Madonna Nera.  Abbiamo inoltre visitato i diversi santuari che si incontrano sul percorso  e abbiamo approfondito la conoscenza del nostro territorio ricco di storia e di  paesaggi meravigliosi.

Sono stati giorni di fatica,  sudore e zanzare, salite interminabili  e ripide discese,  impreziositi da antiche chiese, dipinti e statue, creati con grande maestria da artisti di queste valli.
 
Abbiamo condiviso tutto questo con delle persone straordinarie e disponibili i cui volti rimarranno scolpiti nelle nostre menti per sempre.
 
Un ringraziamento speciale va alla nostra “guida” e ideatore di questo Cammino  Tonino Crestani  e naturalmente al Priore Bruno Bosia.

A. e M.

Cordiali saluti,
marco
- - - - - - - - - - - - - - - - - -

05.07.2017

Dopo aver camminato l’anno scorso sulle strade verso Santiago, inscrivendomi a questo cammino mi sono chiesto che cosa avrei potuto ancora provare da un’esperienza simile tanto più in luoghi  a me famigliari?
I miei timori sono scomparsi fin dal primo giorno, tutto nuovo e interessante a partire dalle persone, fino a quel momento sconosciute.
Accompagnati da una persona preparata e sempre pronta a farci notare anche i minimi particolari, mentre il suo collega si adoperava  perchè le nostre membra potessero trovare riposo ad ogni posto tappa.
Tutto questo però non è stato il cammino, la vera essenza è stata ciò che non si può scrivere, ma  ciò che ti porti dentro giorno per giorno e alla fine quando a casa incontri il tuo miglior amico gli dici: 
fallo anche tu
Franco

05.07.2017
Il sole molto caldo e qualche goccia di pioggia; tra valli verdi e terre rosse; un passo dopo l’altro siamo arrivati al Santuario di Oropa. Tra Chiese e bellezze che offre la natura,tra il silenzio e pace si rimane veramente estasiati. 
Consiglio a tutti di fare questa esperienza spirituale e non. 
Condividere tutto con altre persone che non conosci è stato per me una grande crescita. 
Grazie a Tonino e Bruno e a tutti coloro che ci hanno accolti, aprendo le loro mani e il cuore e spalancando le porte delle Chiese descrivendo i loro tesori. 
Grazie, Maria Madre di tutti chi ci hai accompagnati
Tiziana