Il pellegrino
è colui che cerca
accettando l'incalcolabile rischio di trovare veramente.
Perchè trovare
significa non essere più quello che eri prima,
è cambiare,
morire per rinascere.
Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry
Ph. Antonio Crestani Ottava tappa... verso Cossila San Giovanni |
Essere pellegrini
è mettersi in strada e partire,
abbandonare il proprio universo familiare per trovare la felicità,
o quanto meno questo è quel che si spera con tutto il proprio essere.
Essere pellegrini
equivale a segnare una pausa nel ritmo folle dei giorni,
in quello della noia e della solitudine,
e anche quello delle preoccupazioni e dei deserti interiori,
in attesa di una risposta dal cielo
e nella convinzione che essa può giungere,
o per lo meno conservandone tenacemente la speranza.
E' esporsi alla novità, alla sorpresa,
alla differenza, all'incontro.
Essere pellegrini
è rompere con le preoccupazioni,
quelle buone e le altre,
e a poco a poco, anche con le angosce,
che a volte pesano.
E' fare una sosta,
concedersi una tregua nei ritmi implacabili.
Il viaggio del pellegrino
è una specie di allenamento
che permetterà in seguito di riprendere
in modo diverso la tessitura dei lavori
e dei giorni intrapresi da ... sempre, in realtà!
Perchè il pellegrinaggio
è sempre uno sconvolgimento,
un'occasione per uscire dall'assetto costituito.
Jeaques Nieuviarts