Si è concluso martedì 10 settembre 2019 con la Santa Messa delle 16.30 nella Basilica antica di Oropa, la quarta edizione del Cammino della Gran Madre, il pellegrinaggio mariano di 9 tappe organizzato dal Capitolo Piemontese della Confraternita di San Jacopo di Compostella che, attraversando il Biellese orientale e parte di quello occidentale, permette di visitare tutti i luoghi in cui una Madonna Nera è venerata.
13 pellegrini giunti da
diverse province italiane (Udine, Venezia, Bologna, Varese, Aosta, Vercelli, e
alcuni biellesi) si sono ritrovati la sera del primo settembre al Santuario
della Brughiera per mettersi poi in marcia il giorno successivo lungo questo
splendido itinerario mariano.
E’ stato possibile,
grazie alla generosità e disponibilità dei vari volontari, di accedere
all’interno di molti edifici sacri per ammirarne la straordinaria bellezza e
far conoscere la loro e, quindi, la nostra storia a chi veniva da lontano ma
anche a chi, pur abitando in queste zone, non ne conosce a volte nemmeno
l’esistenza.
Durante il cammino
i pellegrini hanno avuto modo inoltre di ammirare la bellezza selvaggia e
incontaminata delle nostre valli, apprezzare la disponibilità e la generosità
della nostra gente e scoprire quanti tesori, e quante perle, sono nascoste in questo
angolo di Piemonte.
Quest’anno poi
abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza del territorio facendo tre visite per noi inedite.
La prima a Guardabosone, dove
Cesare, che negli anni scorsi ci aveva fatto ammirare tutte le bellezze delle
chiese e dei musei che il piccolo paesino possiede, ci ha incantato e stupito
regalandoci un momento particolare, aprendoci
la chiesa detta dei “Torni”, posta sul punto più alto del paese e
dedicata a San Rocco, dove si può ammirare, tra l’altro, la splendida Madonna
Assunta di Giovanni d’Enrico (fratello del più famoso Antonio, detto Tanzio da
Varallo) e poi con la visita a due splendide cantine, così rimaste fin dal
tempo del medioevo, dove sono custodite una raccolta di bielline (manufatti
tipici in terracotta) e gli oggetti e gli attrezzi agricoli che servivano per
vinificare.
La seconda visita inedita è stata a Lozzolo: Sandro ci ha guidati alla
scoperta del castello del XIII secolo e ci ha aperto le porte e gli occhi su di
un edificio così vicino a noi che quasi non lo vediamo.
E poi, grazie alla
disponibilità di Nicolò Sella e alla professionalità della professoressa Lelia
Zangrossi, abbiamo potuto visitare l' "Opera Pia Sella" alla Sella di Mosso e meravigliarci ancora una volta di quanta ricchezza
storica possiede questa nostra amata Terra Biellese.
Quindi
pellegrinaggio sì, devozione certo, ma con gli occhi bene aperti su tutte le
realtà del nostro territorio.
Un doveroso grazie
a tutte le ospitalità che lungo il cammino ci accolgono come gruppo ma che
offrono lo stesso servizio anche ai pellegrini che autonomamente affrontano il
cammino che, di anno in anno, stanno diventando sempre più numerosi.
Nel gruppo di
quest’anno c’era con noi Emanuele, un ragazzo di oltre ottanta anni con lo
spirito ed un senso di adattamento invidiabile di fronte a qualsiasi evenienza,
con il passo lento e costante di chi sa andare lontano, sfatando, anzi,
distruggendo la tesi che vuole che questo cammino non sia adatto a tutti.
Concludo dicendo
che in un pellegrinaggio, specie se di gruppo, è necessario, anzi
indispensabile un po’ di sacrificio, magari per offrirlo come qualcosa di sé a
chi si va a chiedere qualcosa e presentarlo così insieme a quella preghiera silenziosa fatta di passi,
con i piedi, a volte doloranti.
Ora il nostro
sguardo è già rivolto al prossimo anno, al prossimo cammino a cui già stiamo
lavorando. Il nostro impegno sarà lasciare la porta aperta a chi vorrà
camminare con noi verso la quinta centenaria incoronazione della nostra Madonna
Nera per riconoscerci al termine del Cammino della Gran Madre, come tutti
“Figli di una Regina”.
Tonino Crestani