Martedì 16 luglio, dopo nove giorni di pellegrinaggio in completa solitudine, Giovanni Federico di Castelnuovo Belbo, è giunto ad Oropa percorrendo il Cammino della Gran Madre.
Bravo, bravo davvero e complimenti!
Questo dimostra che le difficoltà che il CGM presenta possono essere facilmente superate da chi le affronta con convinzioni e motivazioni spirituali, che per tradizione appartengono al vero pellegrino.
Ascoltare il silenzio, capire la fatica con lo sguardo sempre rivolto verso l'Alto, con la consapevolezza che, a volte, la fine di un Cammino è l'inizio di una rinascita.
In attesa che Giovanni ci mandi le sue impressioni e considerazioni sul pellegrinaggio appena concluso, invitiamo tutti a rompere ogni indugio ed a mettersi in cammino, accompagnati e protetti dalla Madonna Nera
Ed ecco le parole di Giovanni
Il mio Cammino della Gran Madre
Quale modo migliore per donare un pezzo di stoffa per il
nuovo mantello della Statua della Madonna Nera, se non quello di farlo
arrivando ad Oropa come pellegrino?
Ecco, quella è stata, sicuramente, la motivazione più forte
che mi ha spinto a intraprendere questa bellissima peregrinatio di nove giorni
lungo i sentieri del Cammino della Gran Madre.
Anche la decisione di partire da solo mi è venuta in modo
naturale: non potevo pretendere che qualcuno, magari non animato dalle mie
stesse convinzioni, condividesse con me qualcosa che andava ben oltre una
semplice vacanza zaino in spalla… E la scelta si rivelata molto presto essere
la migliore, perché ho capito che camminavo sì in solitaria, ma mai in
solitudine! Infatti dopo la prima giornata di cammino, che mi è servita per
studiare un po’ la segnaletica (sempre posizionata ottimamente), per capire la
mia condizione fisica e per togliermi di dosso quella che sicuramente non era
paura, ma solo timore per i problemi che si sarebbero potuti presentare lungo
il percorso, il secondo giorno, camminando nel silenzio del bosco lungo il
sentiero che dall’Alpe di Noveis porta al Santuario della Brugarola, ho
avvertito come la presenza di qualcuno alle mie spalle che stesse camminando dietro
di me, insieme a me…Come una mamma che segue da vicino, incoraggiandolo e
dandogli sicurezza, i primi passi in autonomia del suo bambino, pronta a
sorreggerlo nel momento del bisogno, così io mi sono sentito protetto e
accompagnato dalla nostra Mamma celeste e da quel momento tutti i timori e le
incertezze sono sparite, perché ero consapevole che Lei era accanto a me!
Ma oltre al grandissimo Dono della Sua presenza mi ha
regalato anche la possibilità di conoscere persone stupende, gente che con
piccoli e grandi gesti (un caffè, due caramelle, un invito a cena, un’acqua e
menta, un ombrello per ripararsi dalla pioggia, l’ospitalità che tutti mi hanno
sempre calorosamente dato), o anche solo
con le parole (la curiosità nei riguardi di un pellegrino solitario in alcuni
casi è molto forte) è riuscita a regalarmi momenti indimenticabili e spero che
con qualcuna di loro sia anche nata una bella Amicizia!
Non voglio citare persone o luoghi, perché è giusto che
ognuno, durante il cammino, abbia i propri incontri, voglio solo ricordare a
tutti quelli che vorranno mettersi in viaggio che troveranno sempre qualcuno
disposto ad ascoltarli, a dargli un aiuto per qualsiasi evenienza!
Faccio solo uno strappo alla regola per citare la persona
che tutti, sicuramente, conoscerete se deciderete di affrontare questo
Pellegrinaggio: è l’Amico Tonino, l’anima del Cammino della Gran Madre, sempre
presente, sempre disposto a rispondere ad ogni domanda, dubbio, incertezza;
sempre pronto a consigliare e, quando i suoi impegni glielo consentono, ad
accompagnare per lunghi tratti di strada! Un grazie veramente di cuore per
tutto quello che fai!
Un’altra sensazione che ho potuto avvertire lungo il
Cammino è stata quella del Silenzio: durante i lunghi tratti in mezzo ai
boschi, dove gli incontri, almeno nel periodo in cui l’ho fatto io, sono
veramente rari ( in nove giorni ho incontrato due caprioli, una volpe, una
lepre, quattro biker e nessun camminatore….) si ha proprio il tempo per godersi
la Natura e,
soprattutto, per stare con se stessi…E’ un silenzio rotto solo dal suono delle
foglie scosse dal vento, del canto degli uccelli, del gorgoglio di un ruscello,
dei propri passi e del proprio respiro e, per i primi giorni, dal rumore dei
propri pensieri! Ma una volta fatto ordine dentro di me non mi rimaneva altro
che gustarmi la bellezza del Creato!
E mi sono accorto, che giorno dopo giorno, le
preoccupazioni, gli assilli, i pensieri negativi se ne stavano andando e che in
me stava subentrando uno stato di tranquillità e di gioia, un senso di libertà
e di leggerezza: il passo si faceva sempre più spedito verso la meta e il peso
dello zaino (o delle preoccupazioni?) diminuiva con il passare dei chilometri!
La colonna sonora preparata per affrontare il viaggio e le cuffie da mettere
nelle orecchie per non stare a sentire la propria anima (tra l’altro mai
usate!) è stata ben presto sostituita da un unico motivo che cantavo dentro me
stesso per lunghi tratti di percorso: l’Inno alla Madonna Nera! Uno dei modi per
ringraziarla, oltre all’Ave Maria detta davanti ad ogni Santuario, chiesa,
cappelletta o immagine incontrata per strada, per tutto quello che mi stava
donando!
E così i miei nove giorni e le mie nove tappe sono passate
e io mi trovo pieno di felicità e con un po’ di commozione ad Oropa, nella
Basilica Antica, al cospetto della Madonna Nera, che mi guarda da Mamma e verso
cui io posso solo guardare come figlio… non sento la stanchezza, forse nemmeno
il senso di vuoto per la fine di questo Cammino, ma sono contento, carico di
energie positive e pronto per ripartire nel Cammino della Vita protetto dal
Mantello di Maria!!!
Giovanni
P.S.
Tante altre cose avrei voluto scrivere (sul tempo perfetto
che mi ha sempre accompagnato, sulla stanchezza che non ho mai realmente
provato, sui momenti di commozione avuti, sulle cadute e sulla forza di
rialzarsi da terra, su su su…) tanti
altri pensieri belli e positivi ho per la testa, ma penso di aver già scritto
troppo per le pagine di un blog…Purtroppo, come penso che anche Tonino abbia
capito, il dono della sintesi non è il mio forte!